martedì 20 ottobre 2009

Sardegna multicolore



La nostra bellissima isola è uno dei più grandi musei a cielo aperto del mondo. Una terra di pietre, di leggende e di misteri,dove la magia delle fate aleggia tra i nuraghe e i menhir, grotte in cui si rifugiavano i banditi, e ivi morivano e altre in cui partorivano i buoi marini.

Luccichio di stalagmiti, immense gole dove le vergini venivano sacrificate agli dei, dorate dune desertiche a un passo dal mare accompagnate da canyon mozzafiato. Città fantasma, come Gairo vecchia e minere abbandonate dove le streghe si nascondevano negli anfratti.

La Sardegna è il solo posto nel Mediterraneo dove si può vedere una Ziqquart, ma è anche l'isola dei vini corposi, dei liquori dolci ma anche della cucina capace di fondere sapori di terra e di mare. Chi sbarca nella nostra isola deve predisporsi ad un viaggio avventuroso nel Supramonte, o in cerca dell'Atene Sarda.

Indossare la maschera dei Mamuthone, o convincersi di essere nella  mitica Atlantide, fotografando  grotte zoomorfe tra le quali soffia nel nostro "Paese dei venti" come narra Grazia Deledda in un suo famoso libro, nelle cupe giornate d'inverno, o nelle assolate sere d'estate, che adornano il paesaggio.

Infinite realtà, universi paralleli collegati da porte magiche. Attraversandone una ci si può ritrovare su distese di sabbie bianche, davanti a un mare di smeraldi, superandone un'altra si possono trovare animali scolpiti nel granito dai venti. Si potrebbero incontrare veline succinte o "donne eterne" con un lungo abito nero. Centomila stupori incontrando una terra che si dovrebbe vedere almeno una volta nella vita.

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