lunedì 2 aprile 2012

Il Popolo del mare................

Aree archeologiche

 
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Carbonia, area archeologica di Monte SiraiCarbonia, area archeologica di Monte Sirai
Con il termine "area archeologica" si indica un sito caratterizzato da presenze archeologiche significative, organizzato sia ai fini della conservazione dei beni monumentali in esso contenuti sia per garantire la fruizione delle risorse naturali e culturali nel territorio.

Si tratta, dunque, di zone ad elevato interesse archeologico, attrezzate per lo studio e per il turismo culturale. In Sardegna, vero e proprio "museo a cielo aperto", sono ormai numerose le aree che rispondono a questa definizione: i complessi nuragici di Su Nuraxi di Barumini, Genna Maria di Villanovaforru, Arrubiu di Orroli, Santa Vittoria di Serri, Santu Antine di Torralba, Santa Cristina di Paulilatino, le città fenicio-puniche di Nora, Tharros, Sant'Antioco, i monumenti romani, bizantini e giudicali di Cagliari e Porto Torres, gli scavi di Sant'Eulalia a Cagliari, rappresentano solo alcuni esempi, fra i tanti e più significativi, presenti nell'isola.

Mamoiada, menhir di Boeli - Sa Perda Pintà

La stele di Boeli, detta anche Sa Perda Pintà, è una grossa statua-menhir di granito (alt. 2,67;largh. 2,10-1,30; spess. 0,57) con sezione piano-convessa e sommità arcuata. Le superfici maggiori sono entrambe ben rifinite. Quella anteriore si caratterizza per la presenza di una fitta decorazione incisa: si tratta di motivi formati da un minimo di due ad un massimo di sette cerchi concentrici - ottenuti con incisioni a sezione concavo-convessa e piano-convessa - che si sviluppano attorno ad una coppella centrale (diam. cm 4/5; prof. cm 0,8). Da quest'ultima ha inizio un'incisione rettilinea che taglia tutti i cerchi terminando in un'appendice uncinata. Completano la decorazione 23 coppelle di diverse dimensioni che si addensano nella parte superiore e nel settore inferiore sinistro della lastra: in quest'ultima parte sono scavate sette coppelle con disposizione a semicerchio regolare intorno a uno dei motivi a cerchi concentrici intersecati da incisione rettilinea. I simboli sono, con buona probabilità, da collegare con i culti legati alla fertilità e al ciclo della morte-rinascita, peculiari della religiosità delle comunità agricole di età neolitica. La presenza, nell'area circostante al luogo di rinvenimento della statua, di frammenti ceramici con la decorazione tipica della cultura di Ozieri (3200-1800 a.C.), consente di datare la stele a questo periodo. 

Storia degli scavi
La stele fu rinvenuta casualmente nel 1997 a Mamoiada, nel corso dei lavori di costruzione di una casa. 
Torre dei Corsari, località turistica situata nel comune di Arbus, si trova nella splendidaCosta Verde, nella costa sud occidentale della Sardegna. Il villaggio di Torre dei Corsari si è sviluppato turisticamente negli ultimi anni e deve il suo nome alla torre di Flumentorgiu, costruita dagli spagnoli nel XVII secolo per avere un punto di avvistamento per il controllo delle incursioni dei pirati saraceni. Dal promontorio di Torre dei Corsari è possibile osservare un paesaggio dal fascino straordinario. A Sud si trova una bellissima baia protetta da alte falesie calcaree. Verso Nord il panorama è totalmente differente: si può godere di una vista che arriva fino al promontorio di Punta S'Aschivoni e oltre verso la stupenda spiaggia di Is Arenas 'e S'Acqua e S'Ollastru caratterizzata dalla presenza di maestose dune di sabbia. La spiaggia di Torre dei Corsari, bagnato da un mare di colore verde-turchese, si propone con un fondo di sabbia color ocra cinta da alte dune, simili a quelle di Piscinas, ma con una vegetazione molto più diradata e di natura cespugliosa, che donano un aspetto più spoglio e arido al paesaggio. La spiaggia si sviluppa per circa 1,5 km. Il colore bianchissimo e dorato della sabbia contrasta nettamente con il paesaggio adiacente, dove risaltano il verde della macchia mediterranea che riveste le colline dell'entroterra. Torre dei Corsari è molto rinomata per gli amanti del surf e windsurf per via delle sue condizioni climatiche caratterizzate dai forti venti di maestrale.Da qui è possibile vedere il borgo e la spiaggia di Pistis, le cui dune circostanti ospitano la Casa del poeta: un gigantesco ginepro secolare, trasformato da due coniugi di Guspini in un casa i cui piccoli vani sono ricavati dal contorto e sinuoso intrecciarsi dei rami. In questa bellissima costa crescono i ginepri, il rosmarino, il cisto e il lentischio, e i loro profumi inebrianti si fondono con il profumo di mare infondendo un senso di armonia e di libertà. ............