Oggi vi condurrò in un viaggio nello spazio e nel tempo al centro della Sardegna, dove si trova incastonata nella valle del Tirso, una delle località termali più importanti dell'età antica : Fordongianus.
Le terme edificate nel I secolo D. C. ed ampliate nel III secolo vennero abbandonate gradualmente dopo tre secoli di splendore e riscoperte solo recentemente.
Fu Tolomeo nel I secolo D. C. a parlare della prima volta del sito, citandolo con il nome di Acque Ypossitanae. Il nome cambiò in Forum Traiani sotto il dominio dell'imperatore Traiano.
All'inizio fu edificato il primo complesso termale a forma di enne dominato da una grande piscina (Natatio)
attorno alla quale erano posizionate altre vasche secondarie.
Nel III secolo D. C. fu edificato un secondo complesso a forma di esse con i classici Frigidarium, Tepidarium e Calidarium e una scalinata che collegava i due complessi. Nell'area archeologica vi sono pozzi e cisterne adibiti all'imaganizzamento delle acque.
Le antiche terme furono scoperte dallo storico Giuseppe Manno nel 1825. Tra il 1899 e il 1902 furono effettuati i primi scavi.
Fordongianus è conosciuta come capitale della trachite, per via delle numerose cave che caratterizzano il suo territorio. Esempio edificante dell'utilizzo di questo materiale è la Casa Aragonese ubicata al centro del paese : un'elegante abitazione seicentesca, costruita e decorata con la trachite rosa in stile gotico-catalano e preceduta da un ampio loggiato con colonne dello stesso materiale. Nel 1978 una parte della casa è stata adibita a museo.
In un'area vicina all'attuale centro abitato è stato rinvenuto l'anfiteatro, vicino alla necropoli tardo-antica, sulla quale fu edificata nell XI secolo la chiesa di San Lussorio, valoroso soldato dell'esercito romano, convertito al Cristianesimo dalla lettura dei Salmi e condannato per questo alla decapitazione.
Con la diffusione del Cristianesimo, divenne sede di una cattedra vescovile che fondava la sua forza spirituale sulla diffusione che aveva avuto il culto del martire Lussorio, divenuto patrono del paese.
Nel luogo del martirio venne costruita la tomba che si trasformò in cripta quando al di sopra venne costruita la Chiesa di San Lussorio, realizzata dai monaci Vittorini nella rossa trachite locale con un ingresso sormontato da un campanile a vela, sorge al centro di un'area cimiteriale di età paleocristiana e si ritiene ospiti in una cripta i resti del martire cui è dedicata, all'interno una botola che si apre presso il presbiterio immette in una scalinata che conduce al locale sotterraneo. E una delle costruzioni più antiche dell'arte paleocristiana in Sardegna.
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