lunedì 15 marzo 2010

Cagliari Punica

In questo periodo essa, con altre città sarde, può essere considerata un vero e proprio centro urbano in piena fase di espansione territoriale. Sotto la dominazione cartaginese la città si estendeva lungo l'asse est-ovest, seguendo il percorso della costa pianeggiante del colle di Bonaria all'attuale quartiere di S.Avendrace. In quel lungo periodo di tempo fu un importante centro commerciale. 

Nel suo porto giungevano le merci dall'Oriente: da esso ripartivano verso altri porti del Mediterraneo i tipici prodotti dell'economia isolana: cereali, minerali, lana, formaggio e
altri derivati dell'agricoltura e dell' allevamento.  La parlata locale doveva essere, con tutta probabilità, limitata ai rapporti fra gli indigeni mentre la lingua ufficiale stando ai pochi documenti epigrafici pervenuti - e non tutti probabilmente da Cagliari - doveva essere quella punica.

Durante la dominazione cartaginese partiva da Cagliari l'importante via che collegava la città con S.Andrea Frius, Mandas, Isili, da cui si dipartivano diramazioni per il Gerrei e per le altre regioni dell'isola. Queste, ed altre che formavano una complessa rete, dovettero contribuire a favorire la diffusione della civiltà punica fra i sardi e la fusione fra l'elemento locale e quello punico. 

Da alcuni documenti epigrafici risulta che la città si governava con un sistema simile a quello cartaginese : con dei sufeti, magistrati annuali che erano l'espressione dell'aristocrazia locale, formata dai cittadini arricchiti nei traffici e nei commerci. Tale ceto-aristocratico mercantile, risultava dall'integrazione dell'elemento locale con l'elemento forestiero: notevole era, comunque, la presenza e la forza politica ed economica dell'elemento cartaginese

Da altri documenti epigrafici risulta l'esistenza a Cagliari di un principe dei sacerdoti -carica importantissima - eminentemente aristocratica quale era la casta sacerdotale. Risulta inoltre che era diffuso il culto religioso della Astarte Ericina, venerata sul Capo S.Elia, e che era praticato in città il culto di Hur, una divinità nella quale, secondo gli studiosi che si sono  occupati del problema, deve riconoscersi una manifestazione cronia del divino. Particolari testimonianze sull'attività artistica in Cagliari durante il periodo della dominazione cartaginese sono state date dagli scavi e dai ritrovamenti effettuati sulla necropoli di Tuvixeddu e nella località S.Gilla. Sono rimaste tracce delle mura che chiudevano la città, testimonianze di architetture  e costruzioni in genere.

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