La stele di Boeli, detta anche Sa Perda Pintà, è una grossa statua-menhir di granito (alt. m 2,67;largh. m 2,10-1,30; spess. m 0,57) con sezione piano-convessa e sommità arcuata. Le superfici maggiori sono entrambe ben rifinite. Quella anteriore si caratterizza per la presenza di una fitta decorazione incisa: si tratta di motivi formati da un minimo di due ad un massimo di sette cerchi concentrici - ottenuti con incisioni a sezione concavo-convessa e piano-convessa - che si sviluppano attorno ad una coppella centrale (diam. cm 4/5; prof. cm 0,8). Da quest'ultima ha inizio un'incisione rettilinea che taglia tutti i cerchi terminando in un'appendice uncinata. Completano la decorazione 23 coppelle di diverse dimensioni che si addensano nella parte superiore e nel settore inferiore sinistro della lastra: in quest'ultima parte sono scavate sette coppelle con disposizione a semicerchio regolare intorno a uno dei motivi a cerchi concentrici intersecati da incisione rettilinea. I simboli sono, con buona probabilità, da collegare con i culti legati alla fertilità e al ciclo della morte-rinascita, peculiari della religiosità delle comunità agricole di età neolitica. La presenza, nell'area circostante al luogo di rinvenimento della statua, di frammenti ceramici con la decorazione tipica della cultura di Ozieri (3200-1800 a.C.), consente di datare la stele a questo periodo.
Storia degli scavi
La stele fu rinvenuta casualmente nel 1997 a Mamoiada, nel corso dei lavori di costruzione di una casa.
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